Esperienza scadente non consiglio
Arrivati alla sede, siamo stati "accolti" dal proprietario che a testa bassa ci ha fatto accomodare a tavola; un tantino scorbutico e poco garbato, ci ha portato un tagliere di affettati e formaggi locali che riconosco di buona qualità.
Dopo poco ci ha versato il primo vino in dei flute con il logo della cantina, e poi ha versato un'altra porzione in un bicchiere aggiuntivo spiegandoci che era realizzato in cristallo e propinandoci una sorta di test per notare la differenza tra il calice industriale con quest'ultimo artigianale... ma... a quanto pare per farci notare come sia più gradevole bere da un bicchiere artigianale rispetto ai suoi industriali.. boh.. mi sfugge la strategia di marketing inverso.
A seguire un assaggio di un secondo vino, come al solito privo di spiegazione, stavolta seguito dalla scomparsa del personale.
La cantina non esiste o perlomeno a noi non l'hanno mostrata.
Se volevamo fare una merenda potevamo fermarci in un bar in zona.
Da evitare tassativamente.
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Siamo una cantina a conduzione familiare e siamo consapevoli del fatto che in questi weekend siete venuti in tanti a trovarci , può capitare che scappi una visita quando finisce la degustazione. Chiediamo sempre anche un po' di comprensione e collaborazione ( non deve essere la normalità ma può capitare). Quando finisce la degustazione chiediamo sempre se è andato tutto bene e non lo facciamo come frase fatta ma per sapere se ci sono stati problemi e poter rimediare immediatamente. Per quanto riguarda i calici è la prima volta che mi capita che non venga percepito come valore aggiunto ma come deficit. Abbiamo investito molto per fare comprendere l'importanza del calice nel valorizzare il vino, nessun marketing solo passione. Io e mio padre abbiamo servito e spiegato il vino a tutti i nostri ospiti, ci dispiace del vostro feedback negativo, ci impegneremo per fare sempre meglio e per fare si che queste situazioni non accadano più.
Matteo Archetti