
L'azienda agricola La Torre nasce nel 1925 per mano di Lucia Massolini ed il marito Attilio Pasini.
La cantina viene ricavata in un antico cascinale del 1600 con sede a Mocasina, frazione di Calvagese della Riviera, comune dell’entroterra gardesano patria del vitigno autoctono Groppello di Mocasina.
ll nome della cantina - La Torre - oltre ad essere il nome della via nella quale sorge, rievoca la torre medievale che sorgeva proprio all'inizio della località, la quale aveva l'obbiettivo militare di sorvegliare la valle del fiume Chiese. Difatti la cascina si trova sulla prima dorsale morenica per età di formazione, con un bellissimo panorama sulla valle sottostante e le prealpi bresciane.
Da 97 anni La Torre è, anzi siamo, una cantina a conduzione familiare: con il nostro lavoro, tra vigneto e cantina, vogliamo esaltare le peculiarità del terroir della Valtènesi, distinguendoci per una particolare filosofia enologica (e agronomica) basata sul rispetto della natura e della tradizione, senza mai però trascurare l'innovazione tecnologica e sperimentale.
L'autenticità dei nostri vini rispecchia il carattere irripetibile di ogni vendemmia e la naturale vocazione di uno splendido territorio. L' obiettivo è quello di farvi comprendere, sorso dopo sorso, l'attaccamento che proviamo verso le nostre colline moreniche e le loro uve, ed i sentimenti che questo bellissimo ed antico mestiere ci trasmettere, tra incertezze climatiche, vendemmie gioiose e vinificazioni molto soddisfacenti.

Quattro anni fa la mia vita è cambiata in un istante. Mi chiamo Lorenzo Pasini, e quando mio padre Attilio è mancato improvvisamente, ero ancora uno studente al secondo anno di enologia. Da un giorno all'altro mi sono ritrovato a guidare l'azienda di famiglia, La Torre, qui in Valtènesi. I libri potevano aspettare. I vigneti no.
Non ero solo: accanto a me c'è Barbara
Mia cugina Barbara ha deciso di fare questo percorso insieme a me. Il cambio generazionale è completo, e insieme stiamo rivoluzionando tutto. Ma non partiamo da zero: nostro padre aveva già iniziato la conversione al biologico nel 2017. Noi abbiamo semplicemente deciso di andare oltre.
Il vigneto non è una fabbrica: è un ecosistema
Il nostro approccio è olistico, agroecologico. Cosa significa in pratica? Che consideriamo il vigneto come un mondo a sé, dove la vite convive con erbe, fiori, insetti, animali. Non siamo noi a comandare la natura – siamo noi a doverci integrare in lei.
Da noi la chimica è tabù, in cantina come tra i filari. Non zappiamo: falciamo soltanto, per proteggere la vita nel terreno. E non falciamo tutto insieme – lo facciamo a rotazione, filare per filare, così gli insetti trovano sempre un rifugio, sempre qualcosa in fiore.
Il terreno lo nutriamo con trifoglio e altre erbe seminate con cura. E verso fine anno arrivano le nostre collaboratrici speciali: le pecore, che pascolano tra le vigne e completano il ciclo naturale.
"Sembra disordinato, in realtà è vivo"
Lo so cosa pensate quando venite a trovarci: "Ma questo vigneto è un po' selvaggio, no?"
Esatto. Ed è proprio così che deve essere. Quel "disordine" è salute. Si vede nell'uva, si sente nel bicchiere. Ogni annata, ogni pendio produce un gusto diverso, irripetibile. Il nostro vino matura naturalmente per almeno un anno prima di finire in bottiglia. Non abbiamo fretta.
Venite a scoprirlo di persona
Il modo migliore per capire cosa facciamo è venire a Mocasina, a pochi minuti dal Lago di Garda. Barbara vi accoglierà – parla perfettamente tedesco e inglese – e vi guiderà in una degustazione che è anche un viaggio nel nostro piccolo paradiso naturale.
Gli studi di enologia? Un giorno li finirò. Ma quello che ho imparato in questi quattro anni, tra queste vigne, con le mie mani e con Barbara al mio fianco, non lo troverò su nessun libro.


