Vedevamo i nostri nonni aspettare un intero anno con l’ansia che un temporale estivo avrebbe potuto vanificare l’intero raccolto, ma poi gli ultimi raggi di un’estate ormai finita consegnavano al rituale della vendemmia quegli amati grappoli di vitigno autoctono e tenace: l’Erbaluce o Albaluce, come la chiamavano gli antichi. Oggi come allora, con il nostro progetto proviamo a ripercorrere quei gesti antichi, per ridare vita a quel prodigio di gusto e di ricerca interiore che prende vita da un bicchiere di Erbaluce Passito di Settimo Rottaro…