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Tenuta di Salviano

5.0
Umbria - Terni
Loc. Salviano, Civitella del Lago - Baschi
5.0
Descrizione
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Tenuta di Salviano

La Tenuta di Salviano fu edificata nel X secolo quando Farolfo, conte di Montmarte sceso in Italia al seguito del Re di Francia Ludovico II, fondò questo villaggio. La Tenuta è stata fin dalle origini una fiorente fattoria nella quale si producevano grano, tabacco, olio d'oliva e vino.

In epoca medievale fu continuamente contesa tra il comune di Todi di parte ghibellina e quello di Orvieto di parte guelfa. Furono distrutte e riedificate più di una volta nel corso dei secoli. Il Comune di Todi all’epoca era molto influente grazie ai forti legami politici intrecciati con la potente Perugia ed anche in virtù dei numerosi territori che vantava nelle aree tra Terni ed Amelia ed a Foligno.

Nel 1220, le proprietà passano sotto l’influenza del Comune di Todi grazie ad una pace stipulata con il comune di  Orvieto. 

Agli inizi del 1300 in questa Tenuta vivevano 29 famiglie, oltre 140 persone.

Nel 1414 si registra un’incursione da parte dei militari guidati dal capitano di ventura Braccio da Montone, per riaffermare il dominio di Orvieto. Il risultato fu che odi e rivendicazioni non cessarono al punto che nel 1446 Papa Eugenio IV con bolla papale ordina che il borgo di Titignano venga confiscato ed assegnato alla Camera Apostolica, il dicastero che amministra i beni del Vaticano. Dopo questo atto, la stessa Camera Apostolica vende il borgo a Todi per 1400 fiorini d’oro.

In quegli anni Todi affida la Tenuta ai nobili di Salviano.

Fino a tutto il XVI secolo si assiste ad una relativa pace all’interno del borgo, le attività agricole e produttive sono fiorenti ed intorno al XVII secolo si trasforma in un palazzo signorile circondato dal borgo che ne rappresenta la corte.

Il borgo è stato soggetto a varie dominazioni, i Cenci di Roma, i Graziani di Perugia, i conti di Baschi i Petrignani e, da ultimo,nel 1830 il Principe Don Tommaso di Filippo Corsini di Firenze, lo acquistò ad un’asta a lume di candela dallo Stato Pontificio.

Nella seconda metà del ‘900 la Marchesa Nerina Corsini della nobile famiglia di origine fiorentina dei Corsini, che annovera tra gli antenati anche Papa Clemente XII (pontificato 1730-1740) riceve in eredità dal padre Tommaso Corsini le tenute di Salviano e Titignano. Dopo il suo il matrimonio con il Marchese Enrico Incisa della Rocchetta, già produttore del famoso Sassicaia, fu avviato un progetto di modernizzazione della tenuta. Dal 2015 la tenuta è gestita dai figli, Eleonora e Giovanni Incisa della Rocchetta, che con rinnovate energie e risorse hanno realizzato infrastrutture e rifondato la cultura aziendale.

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